Introduzione

Caro amico

desideriamo donarti copia di un documento che si conserva negli Archivi della Congregazione Salesiana e che per noi, figli di don Bosco, è molto significativo.

Si tratta del “Contratto di apprendizzaggio” in carta bollata da centesimi 40 con data 8 febbraio 1852 firmato dal datore di lavoro, dall’apprendista e da don Bosco.

Con questo Contratto di apprendizzaggio don Bosco:

  • obbliga i padroni a impiegare i giovani apprendisti solo nel loro mestiere, e non come servitori e sguatteri;
  • chiede che le correzioni siano fatte solo a parole e non con le percosse;
  • si preoccupa della salute, del riposo festivo e delle ferie annuali;
  • esige uno stipendio «progressivo», poiché il terzo e ultimo anno di apprendistato è in pratica un anno di vero lavoro.

Il prof. Francesco Motto, studioso di don Bosco, al quale abbiamo chiesto di illustrarne le caratteristiche, ne sottolinea l’originalità e l’attualità nell’articolo riportato all’interno “Don Bosco: un educatore-sindacalista ante litteram”.

Fedeli a questo messaggio, dopo la morte di don Bosco, la prima generazione di salesiani afferma – con una espressione programmatica – di voler continuare ad operare “coi tempi e con don Bosco”.

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